Sandro Gros-Pietro
Sono ombre, non sono mortali, nel fuoco potrebbero morire…”. Sono i personaggi della scrittura, convenuti da alcuni capolavori della cultura occidentale, si danno convegno nel Castello dell’agrimensore K., convergono su La vita è sogno, provengono dall’Iliade, da L’Asino d’oro, dalle Metamorfosi sia di Ovidio sia di Kafka, da Le avventure di Pinocchio. Sono personaggi di Dante Alighieri, Pirandello, Shakespeare, Dostoevskij, Gabriel García Márquez, Calderón de la Barca, Cervantes, Ray Bradbury, Philip Kindred Dick. Sono orientati a un’indagine sul sacro, sulla bellezza, sulla verità, in una cornice apocalittica giovannea, cercano la Luce che s’origina dal Vangelo, ma
Spettacolare allegoria dell’arte, in particolare della
scrittura, ma estensibile alle altre espressioni più nobili della
creatività, come la musica e la pittura, il libro H-ombre-s – gioco
linguistico italo spagnolo tra uomini e ombre – definisce un territorio
conteso tra fantasia e ragione che Guglielmo Peralta con un neologismo
battezza “soaltà”, amalgama di sogno e realtà, in cui si tenta “il
teatro nel teatro”, la “pittura dietro la tela”, il “significato oltre
il significante”, l’individuo fuori dalla storia, la verità fuori dal
mondo reale. Il processo liberatorio peraltiano è destinato a suscitare
nuovi enigmi e altri dubbi, quali: l’invenzione artistica è liberazione
ovvero incubo? la creazione dell’arte è persuasione o retorica, per
usare le categorie di Carlo Michelstaedter? i personaggi che si muovono
nelle opere d’arte sono degli ingannevoli trompe l’œil o delle categorie
di pensiero autonomo? In generale tutta l’attività creativa umana è
orientata a creare il senso della libertà o una nuova prigione? Il punto
più alto, wagnerianamente è: che cos’è il ‘sacro’?
Gioiosamente
raccontato in forma di vicenda con una trama di consequenzialità, che
non esclude un finale a celestiale sorpresa, come se il libro fosse un
giallo-azzurro, senza morti ma con qualche cherubino, questo favoloso
viaggio nella cultura e nella letteratura della civiltà occidentale ha
il pregio di non riuscire mai pedante, mai intellettualistico, ma sempre
conviviale e colloquiale, con un continuo riannodarsi della memoria a
situazioni di lettura note e frequentate dai medi lettori di un
qualsiasi Paese occidentale, con nomi, vicende, protagonisti e figure
minori che sovente sono anche state oggetto di riduzioni
cinematografiche a beneficio del vastissimo pubblico, ma anche con punte
di raffinata esplorazione erudita, tuttavia esposte in modo
godibilissimo anche dai non addetti ai lavori. Esempio riuscitissimo di
narrativa di alta concezione creativa e filosofica, H-ombre-s è un
romanzo che sa sorprendentemente affascinare anche come narrativa di
intrattenimento librario e documentaristico.
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