martedì 2 giugno 2015

Marilena Genovese
 
Introdotto da una citazione in esergo tratta dal Castello di Kafka, questo romanzo deve molto al celebre scrittore praghese, menzionato più volte apertamente sino all’ultima pagina. A lui si ispira lo stesso nome del personaggio principale, denominato per l’appunto K, il quale, credendosi la reincarnazione di Josef, protagonista del Processo, risponde a una chiamata che lo porterà al “Castello” a esercitare «la sua professione di agrimensore nelle terre del contado».
È da questo momento che comincia la sua avventura che andrà definendosi, pagina dopo pagina, incontro dopo incontro, come una straordinaria allegoria della scrittura.
Ad attenderlo nel luogo convenuto vi sono infatti tutti quei personaggi che hanno alimentato la nostra fantasia e arricchito con la loro “presenza” la cultura occidentale: don Chisciotte, Amleto, Euridice, Orfeo, Beatrice, Odisseo e molti altri ancora: personaggi che l’autore definisce con un gioco linguistico italiano e spagnolo “H-ombre-s” (uomini e ombre allo stesso tempo).
Ecco cosa Beatrice afferma a tale proposito: «… io sono umana, perché vissi tra gli uomini e perché sono un Personaggio!… E dunque, pure voi siete umani, anche se non appartenete come me, al genere umano. Nella nostra pallida vita di attanti si riflette la vita vera degli uomini (…) Con i loro sogni respira in noi l’umana natura (…)».
Nel loro essere e non essere essi appartengono pertanto a un territorio che si colloca tra realtà e fantasia, e sono in virtù della loro stessa esistenza voluta dal loro Creatore, espressioni artistiche che sperimentano dentro di sé le passioni e gli umori vissuti dagli umani.
Tutt’altro, dunque, che mere figure di intrattenimento, questi personaggi rappresentano anche il punto di partenza di una riflessione filosofica sull’arte e più in generale sull’attività creativa umana, da parte del Peralta il quale, attraverso una narrazione scorrevole, affatto pedante, riesce nell’intento di far compiere a ogni lettore un viaggio singolare nel vasto e variegato universo della conoscenza di ogni luogo e tempo.

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