martedì 2 giugno 2015

Altre recensioni


Come definirlo? Saggio teatrale o romanzo? E' indubbiamente un viaggio nella cultura e nella letteratura, un racconto visionario con atmosfera di attesa e i molti personaggi, materia della narrazione, da personaggi della letteratura diventano protagonisti dell'azione, concretizzano sogni. Atmosfera rarefatta in questo viaggio lungo viali letterari, ombre e misteri, luci e abbracci e il sogno è o non è fantasia e le cose sono forse vive e reali. Imperano allegorie in questo originale racconto visionario, in questo viaggio fra le pietre miliari della letteratura della storia e dell'umanità e si intravede un'ascesa spirituale attraverso dialoghi e monologhi dei personaggi. E questa ascesi delle anime liberate avviene per mezzo dell'amore e il percorso si compie. H-ombre-s è un abbraccio perfetto fra realtà e fantasia e l'uomo/burattino è realtà e non favola. Ebbene sì, è un romanzo.
Carlo Mosca




Caro Guglielmo,

Ho appena chiuso il tuo libro e subito ti scrivo, a mente ancora calda. "H- ombre-s" è stato una piacevole rivelazione, un libro di ampio e al tempo stesso profondo respiro, che potrebbe giungere a un vasto pubblico per l'interessantissimo argomento che hai scelto. E' opera impegnativa in quanto a ideazione, ma la resa "popolare" (nell'accezione ovviamente positiva del termine) predispone a una lettura distensiva. Appena ho iniziato a leggere, mi sono sentita a perfetto agio, essendomi imbattuta in riferimenti kafkiani. Amo molto Kafka. Non ricordavo fossi anche artista, oltre che uomo di lettere, come ho scoperto dal disegno di copertina. Una soaltà tra luci e ombre, poesia e narrativa. Da tanti anni porti avanti con convinzione la tua ricerca, e sono convinta che molte persone ne siano rimaste positivamente influenzate. Con la scrittura mantengo un rapporto contraddittorio. Non rappresenta per me un porto sicuro. Quando affermo ciò apertamente, parlando con altri scrittori e poeti, a volte mi guardano storto perché non condivido il loro entusiasmo assoluto nei confronti della letteratura. In H-ombre-s, quindi, ho apprezzato la riflessione sincera, l’onestà intellettuale, il coraggio di scorgere le imperfezioni dell’ingranaggio creativo. Mi congratulo con te per questa pubblicazione. Che il 2012 ti porti ulteriori successi, a livello personale e letterario! Ancora grazie per il dono del tuo insolito libro.
Cordialmente

Claudia Manuela Turco
 


In effetti, anche i personaggi dei libri possiedono una propria vita, per quanto immaginaria. Peralta ha compiuto una singolare operazione: un romanzo (ma il termine è riduttivo) ove essi si incontrano, con particolare riferimento a K., ossia Franz Kafka. Ma la trama pone una serie di interrogativi e proposte difficilmente riassumibili. Il titolo, nella sua duplicità spagnolo-italiano H-ombre-s: ombre tra uomini (interpretiamo noi) o uomini-ombra. E qui occorre tornare al principio di soaltà, secondo il neologismo dell’autore, fusione di ‘sogno e realtà’. Ciò dispone a una nuova visione del mondo, una chiave introduttiva diversa, comunque originale. Scrittura concettualmente densa, con svariati riferimenti che danno la misura di una conoscenza fuori del comune, sorretta dalla fantasia e da un pensiero religioso sempre acuto e penetrante.

Luciano Nanni



Gentilissimo Guglielmo Peralta,
ho letto in questi giorni il suo H-Ombre-S datomi dal comune amico Sandro Gros-Pietro.
L’ho trovato molto interessante e mi ha affascinato per la ricchezza delle invenzioni, per la scrittura scorrevole e densa, per un qualcosa che mi rimanda a Pirandello, ma anche a Jorge Luis Borges. Un vero viaggio lungo le strade della letteratura per incontrare i grandi autori e i grandi personaggi.
Non sombras, ma hombres e quindi, veri protagonisti della storia dell’umanità. Essi hanno arricchito la nostra mente, ci hanno insegnato le astuzie del vivere e quelle virtù che fanno di una persona un uomo. Ci hanno accompagnato lungo le vie del nostro essere creature della Parola.
Uomini e donne che abbiamo amato o respinto, a volte odiato. Amici con cui abbiamo condiviso esperienze, sopportato dolori e sconfitte, gioito per le vittorie del pensiero e del cuore, apprezzato la complessità dell’esistenza, ascoltato il vagito della vita che nasce, il rantolo della vita che muore.
In un pirotecnico gioco letterario Lei ha coperto la realtà con i veli della fantasia, creando un’opera originale e profonda e facendo vivere il nostro presente nel presente di quegli autori le cui opere ancora ci affascinano e ci sorprendono e, per questo, ancora le amiamo. Grazie a Lei sono entrato in quel paradiso che Borges immaginava pieni di libri. Complimenti.
Cordiali saluti
Giovanni Chiellino



Giorgio Bárberi Squarotti
Monforte d'Alba, 3 agosto 2011

Caro Peralta, ricevo e leggo nel mio paese dove trascorro l'intera estate, il Suo libro geniale. E' un'opera che ha reinventato il genere romanzesco in modo mirabile, almeno in Italia ridottosi a ripetizione, banalità, lingua commerciale, assenza di vita e d'anima. Ella è riuscito a dare vita e anima alle creazioni della letteratura e, di conseguenza, ha offerto la più alta verità della parola e della storia e dei tempi. Ammiro con la vivissima speranza di qualche occasione d'incontro.
Grazie! Con i più vivi auguri e saluti




 Ho letto "Hombres" di Guglielmo Peralta. libro coltissimo, i cui personaggi sono i personaggi dei classici della narrativa, prima di tutto K., che suggerisce dell'inquietudine dei libri incompiuti come destini sospesi. ci troviamo nel "Castello" di Kafka e ci è dato incontrare Amleto e don Chisciotte, Sonja, Euridice... ed anche Pinocchio. un volume che intreccia filosofia e storia della letteratura, denso di riflessioni e visioni. una lettura poderosa, sofisticata ed impegnata.
Tjuna Notarbartolo



(…) I Personaggi, in questo romanzo di Guglielmo Peralta, sono una scala per giungere a quell’Empireo cui tutti aspiriamo o aspireremmo. E qui è il potere, in fondo, salvifico della letteratura, non soltanto puramente contemplativo, estetico, del vedere e del sentire, ma anche del non vedere perché è la coscienza, perché è con gli occhi chiusi che si ritrova dentro di noi quel dio, quella bellezza a cui tutti aspiriamo. Religione, etica, letteratura diventano quindi un percorso di questo testo, complesso, ricchissimo di spunti, di riflessioni, di meditazioni, di approfondimenti, per cui non si può leggere assolutamente una sola volta. È, in qualche modo, una Divina Commedia in prosa, potremmo dire, dei nostri tempi fra l’altro, perché è un’ampia visione del mondo, della vita, del posto degli uomini e della letteratura. La soaltà si specifica finalmente come una visione parziale. Un personaggio soltanto, Don Chisciotte, fa presente che cos’è la soaltà e come funziona. Gli altri poi finiscono col capire, col condividere, ma non sono portatori di questo punto di vista, lo accettano, finiscono per condividerlo perché capiscono che loro sono dentro il sogno, dentro la letteratura e che, quindi, il loro esistere dipende da quello, ma fondamentalmente è un modo di vedere anche parziale, che però tende a dilatarsi, a diventare forma unica della visione e del modo di salire all’Empireo.
Salvo Zarcone

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